L’IMPERO DELL’EURO. PROSEGUE IL VIAGGIO VERSO L’ANNULLAMENTO DELL’ITALIA – di Paolo Deotto

di Paolo Deotto


spagna

Spagna, laboratorio del nuovo paradiso europeo

 

Quanto sta avvenendo in Spagna è significativo. Forse gli spagnoli si erano illusi, quando mandarono a casa Zapatero, di poter cambiare qualcosa, soprattutto di avere quel potere di scelta di linea politica che dovrebbe spettare al corpo elettorale in un regime democratico. Niente di tutto questo. Il governo di Mariano Rajoy sta adottando una serie di misure pesantissime, dai tre punti di aumento dell’Iva, alla cancellazione della tredicesima per gli statali, ai tagli in vari settori, che come primo risultato hanno avuto i gravi incidenti tra polizia e manifestanti – i minatori, tra i più colpiti dalla crisi. Il governo spagnolo avrebbe potuto evitare misure tanto drastiche e dolorose? Certamente; ma non lo ha fatto perché la Spagna, come gli altri Paesi “deboli” della Ue, vive sotto il ricatto costante di Bruxelles, che prescrive le norme da adottare, i limiti alla spesa pubblica, le misure di austerità, né lascia spazio di discussione. Chi non si adegua, viene punito dal braccio armato, la BCE, che nella generalizzata crisi del sistema creditizio è ormai la dispensatrice di liquidità.

Le politiche nazionali vanno via via scomparendo. La cancelliera del IV Reich, l’ineffabile Angela Merkel, esaurita la piccola scenografia del Loden che disperatamente diceva “ci sono anch’io!” e scodinzolava, è tornata a reclamare una più stretta unione politica, necessaria per salvare l‘euro e il “sistema Europa”.

Il loden si è esibito in un’altra delle frasi ad effetto, come sempre senza fornire uno straccio di cifra: “Siamo in guerra”. L’ultima fesseria l’avevamo sentita con l’Italia che era vicina all’orlo del cratere, si era allontanata – ovviamente grazie alla politica governativa – ma il cratere si era allargato. Ora apprendiamo di “essere in guerra”, e si conferma quello che già dicevamo: l’importante è che l’emergenza non finisca mai, perché solo in un clima di emergenza permanente, mantenuto vivo in modo ossessionante, con la stampa e la televisione di regime che ci parlano ormai al 90% di economia,  un governo illegittimo che lavora per conto terzi può continuare a peggiorare la situazione, per renderci con sicurezza vassalli della nuova Europa delle Banche, che donerà a tutti la felicità; o meglio, a quelli che saranno sopravvissuti.

C’è nell’azione del loden e dei suoi complici una ricorrente, che non è curiosa, laddove si consideri per conto di chi lavorano:

–          Si distrugge il sistema previdenziale: chi potrà permetterselo, in futuro dovrà fare sostanziose polizze vita, per assicurarsi un’integrazione all’indecente pensione che potrà derivare da un sistema unicamente contributivo. Inutile dire che le polizze vita sono emesse da banche e assicurazioni.

–          Si è avviato l’iter per la distruzione del sistema sanitario: chi potrà permetterselo, in futuro dovrà sottoscrivere polizze sanitarie. I beneficiari delle polizze sanitarie? Come sopra.

Se poi vogliamo credere alle fiabe, possiamo anche credere a chi assicura che non vi sarà in autunno un altro aumento dell’iva, e se vogliamo credere alle fiabe sempre più surreali possiamo anche credere a chi ci parla di “ripresa” ma martella il sistema con una fiscalità opprimente, mentre la BCE lavora per “salvare le banche”, quelle stesse banche che devono ricapitalizzarsi, ma che si guardano bene dal rilanciare col credito la produzione.

La propaganda di regime ci dice che tanti sacrifici sono necessari per “salvare l’euro”.

Insomma, siamo alla follia al potere, con un potere bancario transnazionale che lavora, a spese delle Nazioni europee, per salvare sé stesso, anche se c’è seriamente da chiedersi cosa farà questo stesso potere quando, se non si cambia rotta, l’Europa sarà ridotta a un cimitero di morti di fame.  Le voci dissenzienti vengono messe bruscamente a tacere: il presidente di Confindustria, Squinzi, ha osato non osannare il governo e il Loden si è esibito in una delle fesserie più straordinarie: “Affermazioni come quelle di Squinzi fanno salire lo spread!”. Siamo alla magia, ormai…

Già, lo spread. Ma perché nessuno ci ha mai spiegato il motivo per cui i titoli pubblici tedeschi devono essere il parametro dell’affidabilità? Perché non andiamo a rileggere l’interessante articolo di Alessandra Nucci,  “Italiani furbastri e Germania lungimirante?”, dove si mettono in luce i peccatucci tedeschi?

Però, ripetiamo, i sacrifici vanno fatti perché se il sistema dell’euro “salta”, ci saranno catastrofi inenarrabili. Quali? Nessuno ce lo ha spiegato chiaramente, così come nessuno ci ha spiegato chiaramente come mai riescono a vivere tanti Paesi europei, Bulgaria, Danimarca, Lettonia, Lituania, Polonia, Regno Unito, Repubblica ceca, Romania, Svezia, Ungheria, Svizzera, Liechtenstein, Ucraina, Montenegro, Croazia, Bielorussia e altri ancora, che conservano la loro moneta nazionale.

Riassumendo: cessione della sovranità monetaria, progressiva cessione della sovranità politica, riforme vessatorie, ingrassamento a senso unico del sistema bancario con impoverimento del sistema produttivo, demolizione dei sistemi previdenziali e sanitari. Tutto ciò, “a difesa dell’euro”.

L’euro: non è più una moneta. È un idolo che via via assume vita propria. A ben guardare, non è mai stato una moneta, ma un pezzo di carta emesso in regime di monopolio dai gruppi privati che, tramite le singole banche nazionali (private anch’esse), hanno in mano la BCE. L’euro non corrisponde a una riserva aurea, né corrisponde al sistema produttivo di una Nazione, essendo la “moneta” di una Nazione che non esiste.

Per questo aborto di moneta dobbiamo fare sacrifici folli e “percorsi di guerra”. Domani cosa verrà chiesto ai più giovani? Di vestire l’uniforme e andare a battersi sui campi di battaglia, a morire per “l’ideale dell’euro”?

Viviamo in un clima di follia generalizzata. Un potere finanziario vampiresco sembra non rendersi conto che le vittime, prima o poi, restano esangui. E allora, cosa resterà da succhiare? Ma insieme ad essi vi sono i teorizzatori della riduzione della popolazione, i finanziatori dei piani di diffusione dell’aborto, i demoni che sognano un mondo ridotto a poche centinaia di milioni di uomini, disciplinati consumatori in un equilibrio perfetto di lavoro-guadagno-consumo, per generare altro lavoro-guadagno-consumo. Ricordiamoci cosa sono sodalizi massoni come la Fondazione Rockefeller  o il club di Roma. La negazione della vita e della dignità dell’uomo.

paperone

Anni fa mi capitò di leggere un racconto in cui Paperon de’ Paperoni riusciva a conquistare il potere politico, e subito convertiva tutte le attività produttive verso una sola produzione: la stampa di danaro. Il mondo si riduceva a un’interminabile rotativa che altro non faceva che stampare banconote. Ovviamente quando il taccagno si rendeva conto che, per colpa del suo folle amore per il danaro, il mondo stava morendo, era troppo tardi. Nessuno più coltivava campi, costruiva case, ospedali, prestava servizi. Tutti erano impiegati solo a creare danaro, ma alla fine non avevano più nulla da mangiare. Il racconto finiva con un escamotage non raro: Paperone si svegliava: era stato tutto un sogno, anzi, un incubo, e per qualche giorno il papero più ricco del mondo rifletteva un po’ sul suo amore appassionato per i soldi.

Stiamo entrando nell’incubo: ma siamo in tempo a uscirne, prima di accorgerci che non riusciamo a svegliarci, perché stiamo vivendo una realtà. Da incubo.

Info su Giorgio

Sono un Infermiere, scrivo libri e da molti anni sono attivo nel volontariato pro life per quanto riguarda la difesa della vita dal concepimento al termine naturale. Sono presidente dell'associazione "Ora et Labora in difesa della vita"
Questa voce è stata pubblicata in News. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento