Olanda, boom di eutanasie: +73%

Di Alessandra Nucci

Da quando, a fine 2001, l’Olanda ha tradotto in legge le sentenze di tribunale che in anni precedenti avevano autorizzato la pratica dell’eutanasia, le morti eutanasiche sono aumentate del 73%. Lo rivela la rivista medica britannica Lancet, che ha pubblicato le conclusioni di uno studio attesissimo sui dati delle «dolci morti» dal 2003 al 2010. In questi sette anni il numero di eutanasizzati è passato dai 1.815 casi iniziali ai 3.136 morti del 2010, registrando un’accelerazione del 35% negli ultimi due anni (2.331 morti per eutanasia nel 2008 rispetto ai 3.136 del 2010).

Sono aumentate anche la percentuale di morti eutanasiche che non vengono denunciate e il numero di domande di eutanasia accolte (il 45% nel 2010, mentre nel 2005 erano state il 37%). È diminuito invece il numero di eutanasie praticate senza né la richiesta né il consenso dell’interessato: nel 2005 erano state 550, scese a 300 nel 2010 (A leggere bene i dati non è vero: sono stati nascosti con il solito artificio semantico! N.d. Andrea).

L’eutanasia è ancora vietata in tutto il mondo all’infuori che nel Benelux (Belgio, Olanda, Lussemburgo), mentre in Svizzera e in tre dei 50 stati Usa (Washington, Oregon e Montana) è permesso solo il suicidio assistito (dove a darsi la morte è il diretto interessato, nda).

In Olanda, dove il libertarismo in bioetica ha il suo fronte più avanzato, l’eutanasia non è riservata solo agli anziani, ma viene contemplata per una platea sempre crescente di potenziali pazienti, anche fisicamente sani. In una recente comunicazione la Royal Dutch Medical Association (Knmg) ricorda ai medici associati che tutte le richieste di eutanasia vanno prese seriamente, anche nel caso di pazienti affetti da malattie mentali, demenza, psicosi suicide oppure anche semplicemente tedio per la vita.

Non solo: secondo il cosiddetto Protocollo di Groningen, un accordo stipulato fra associazione dei pediatri e governo, l’eutanasia può essere praticata anche sui minori, e perfino sui neonati, se gravemente ammalati. Dato che il bambino non può acconsentire alla propria morte, sono i genitori a dare il consenso per lui o, in mancanza di essi, il tutore legale: una forma di eutanasia involontaria che è applicata solitamente, come soluzione compassionevole, alle disabilità gravi.

L’ultima innovazione dei medici olandesi è il pronto soccorso eutanasico: l’eutanasia a domicilio fornita da équipe mediche mobili, per venire maggiormente incontro alla domanda di morte dei depressi cronici, dei disabili, delle vittime dell’Alzheimer, delle persone sole e di coloro la cui richiesta di essere eutanasizzati è rifiutata dal proprio medico. Al riguardo la lobby pro-eutanasia Nvve ha dichiarato di aspettarsi che queste équipe mobili possano farsi carico di circa mille eutanasie all’anno.

Da notare, allo stesso tempo, sempre in tema di integrità fisica, che i medici olandesi hanno assunto un atteggiamento militante di segno opposto nei confronti della circoncisione maschile, un’antica pratica propria sia degli ebrei che dei musulmani. Secondo l’ordine dei medici, «la circoncisione non terapeutica di minorenni maschi viola il diritto del bambino all’autonomia e all’integrità fisica», per cui si dovrebbe rendere illegale.

Ogni anno in Olanda sono 15mila i ragazzi circoncisi. Si tratta infatti di procedura comunissima, con bassissima incidenza di complicazioni, fra cui non è compresa la morte. Per questa pratica si contesta il diritto dei genitori di surrogare il consenso dei loro bambini, mentre rimane possibile surrogare il consenso dei figli minori se l’effetto voluto è di sopprimerli.

http://www.italiaoggi.it/news/dettaglio_news.asp?id=201207271644045575&chkAgenzie=ITALIAOGGI

Info su Giorgio

Sono un Infermiere, scrivo libri e da molti anni sono attivo nel volontariato pro life per quanto riguarda la difesa della vita dal concepimento al termine naturale. Sono presidente dell'associazione "Ora et Labora in difesa della vita"
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