Brano tratto dalla Tesina di Pietro Ceci “L’incredibile sensatezza della VITA UMANA”.

Quando si parla di aborto, non si può tacere la sorprendente presa di posizione pro-life che Norberto Bobbio, uno dei maggiori intellettuali di sinistra del ‘900, assunse ai tempi dell’approvazione della legge 194.

Norberto Bobbio (1909-2004) è stato un filosofo, nonchè Senatore a vita della Repubblica Italiana, prima nelle file del Partito Socialista Italiano e poi nei Democratici di Sinistra.

Bobbio fece importanti studi nell’ambito della filosofìa del diritto. La sua linea di pensiero all’interno di questa branca della filosofìa, è testimoniata dall’intervista che rilasciò l’8 Maggio 1981 a Giulio Nascimbeni per il Corriere della Sera.

Era la vigilia del referendum sull’aborto e Bobbio rispose in modo inaspettato per essere un uomo di sinistra e dichiaratamente ateo.

Leggendo l’intervista (riportata tra gli ALLEGATI) si possono dedurre i punti cardine del pensiero del filosofo in questione:

Bobbio sostiene che il problema dell’aborto è una questione di conflitto fra tre diritti
– Uno fondamentale:
– IL DIRITTO DEL CONCEPITO DI NASCERE.

– Due derivati::

– il diritto della donna a non dover prendersi cura dei figli che non vuole;

– il diritto della società a non essere sovrappopolata.

Questi due diritti derivati possono essere fatti valere senza ricorrere all’aborto, evitando il concepimento.

Ma a concepimento avvenuto, il diritto del concepito può essere rispettato solamente permettendogli di nascere. SUL DIRITTO DI NASCITA per questo “NON SI PUO’ TRANSIGERE”.

Al cittadino va però richiesto l’ottemperamento di un dovere: il dovere al rapporto sessuale cosciente e responsabile, pronto ad assumersi gli obblighi che ne derivano.

Norberto Bobbio dice che non ha senso l’argomento secondo cui l’aborto è diffuso e quindi va legittimato. Paragonando l’aborto al furto di automobili, è chiaro che pur essendo il furto d’auto diffuso, questo fatto di certo non lo legittima.

Riprendendo questo passo dell’economista Stuart Mill: “Su se stesso, sulla sua mente e sul suo corpo, l’individuo è sovrano”, il filosofo piemontese commenta la frase pronunciata dalle femministe: “Il corpo è mio e lo gestisco io” dicendo che, se è riferita alla legittimità di abortire, è “aberrante”.

Infatti “Nel caso dell’aborto c’è un “altro” nel corpo della donna. Il suicida dispone della sua singola vita. Con l’aborto si dispone di una vita altrui”.

Bobbio chiude l’intervista con una riflessione, che può essere colta come un invito ai laici perchè si impegnino anch’essi nella difesa della vita in ogni suo momento: “Mi stupisco che i laici lascino ai credenti il privilegio e l’onore di affermare che non si deve uccidere”.

Il filosofo Norberto Bobbio

Info su Giorgio

Sono un Infermiere, scrivo libri e da molti anni sono attivo nel volontariato pro life per quanto riguarda la difesa della vita dal concepimento al termine naturale. Sono presidente dell'associazione "Ora et Labora in difesa della vita"
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