VERDI inglesi contro beckham “troppi figli si vergogni”

da la stampa

Cosa hanno in comune gli ambientalisti britannici e il regime comunista cinese? La risposta “niente” è sbagliata. Un punto di contatto c’è e la “colpa” è della famiglia Beckham. David e Victoria, felici per il loro primo maschietto, hanno infatti diffuso sul web una foto in cui il calciatore tiene in braccio l’ultimo arrivato in famiglia, il piccolo Harper Seven.

Immagine, commenta Andrea Malaguti sulla Stampa, degna del Mulino Bianco. Nei Beckham che festeggiano il quarto figlio non manca una punta di autocelebrazione: “Siamo o non siamo la famiglia perfetta”. Visti i tempi che corrono (i calciatori inglesi da Wayne Rooney a Ryan Giggs passando per John Terry fanno parlare di loro sistematicamente per scappatelle con escort e tradimenti) probabilmente si aspettavano un “sì” unanime.

Non è andata così: contro i Beckham si sono schierati compatti la parlamentare verde Caroline Lucas, il direttore esecutivo di “Optimum population trust” Simon Ross e lo scienziato David Attenborough. Tutti e tre, evidentemente, non gradiscono lo spot del Mulino Bianco e affondano: “Siete una vergogna. Non capite che il pianeta è sovrappopolato? Nel 2050 saremo nove miliardi. Per sfamare tutti servirebbero tre pianeti. Altro che figli”.

In Cina, ai Beckham, quattro figli non li avrebbero fatti fare. In Gran Bretagna per fortuna ancora sì, nonostante il terzetto apocalittico. Prendere di punta i Beckham, del resto, regala alla causa qualche punto di visibilità.

E GIUSTO PER RICORDARE CHE A PENSARLA COSI’ NON CI SONO SOLO I VERDI INGLESI, VI RIALLEGO UN ARTICOLO IN CALCE DEL DICEMBRE SCORSO…

Ted Turner e il figlio unico obbligatorio

In nome del clima, i filantropi malthusiani sognano le leggi cinesi

Si legge Cancun, si legge Malthus. Se il mondo viaggia verso il disastro climatico (da dimostrare) è perché siamo troppi: lo pensa il professor Giovanni Sartori e con lui il magnate dell’editoria americana Ted Turner, fondatore della Cnn. Anche lui rimasto agli anni Sessanta, in considerazione delle “soluzioni radicali” che propone. In un pranzo dopo il suo intervento al World Climate Summit di Cancun – l’incontro fra imprenditori potenti parallelo alla conferenza dell’Onu – un Turner beatamente antinatalista ha spiegato che va estesa all’intero pianeta la politica del figlio unico praticata in Cina. La quale rimane pur sempre uno dei maggiori produttori di CO2 al mondo, ma ha adottato misure draconiane che vanno dalle multe per il secondo figlio

agli aborti forzati o all’infanticidio. E poiché Turner sa che dove non arriva la legge arriva il mercato, ha proposto anche che la popolazione povera “venda il suo diritto alla fertilità” e “tragga profitto” economico dalla decisione di rinunciare alla progenie. Come i suoi amici filantropi Bill e Melinda Gates, Turner si è già speso più volte a favore dell’aborto come misura di controllo demografico nei paesi terzi. Ma non è vero che ha auspicato la riduzione del 95 per cento della popolazione mondiale, aveva spiegato in un’intervista, perché il suo modesto obiettivo per il pianeta rimane quello di arrivare a due miliardi di persone in meno. Tra parentesi: Turner l’ambientalista – che non legge i giornali, perché saprebbe che oggi i demografi temono proprio quello che lui spera – ha molte aziende, oltre ottomila chilometri quadrati di proprietà terriere, tre ex mogli e cinque figli altamente inquinanti.

ANNO XV NUMERO 290 – PAG 3 IL FOGLIO QUOTIDIANO MERCOLEDÌ 8 DICEMBRE 2010

Info su Giorgio

Sono un Infermiere, scrivo libri e da molti anni sono attivo nel volontariato pro life per quanto riguarda la difesa della vita dal concepimento al termine naturale. Sono presidente dell'associazione "Ora et Labora in difesa della vita"
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