APPROFONDIMENTO DI TEOLOGIA MORALE – TEMI DI BIOETICA

Brano tratto dalla tesina presentata da Anna Maria Pacchiotti il 15 luglio 2001 – Corso organizzato dalla Diocesi di Pinerolo – docente prof. Merlo dell’Università Salesiana di Torino –

II° PUBBLICAZIONE .. OGGETTO: CHE COSA E’ L’UOMO ?

Il suo essere si dissolve in un pugno di polvere o è assai più della sua dimensione materiale?

Qual’ è la sua origine? Viene dalla terra o in lui risiede una componente irriducibile alla materia?

Qual è il suo destino? Ritorna nella polvere nel momento della sua morte oppure la sua vita continua?

Solo il Cristianesimo è in grado di darci delle risposte. la cui profondità fornisce una visione dell’esistenza umana coerente e piena di significato.

– E’ evidente che le visioni della vita, della morte, o comunque della dignità dell’uomo, espresse da Engelhardt e Flores d’Arcais, mettono in evidenza gli effetti di una mentalità atea.

Il testo della “Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo” (Concilio Vaticano II) al punto 20) così si esprime in merito all’ateismo sistematico:

“L’ateismo moderno si presenta spesso anche in forma sistematica, secondo cui fra altre cause. l’aspirazione all’autonomia dell’uomo viene spinta così avanti da fare difficoltà nei riguardi di qualunque dipendenza da Dio. Quelli che professano tale ateismo pretendono che la libertà consista nel fatto che l’uomo sia fine a se stesso, unico artefice e demiurgo della propria storia: il che, essi pensano, è incompatibile con il riconoscimento di un Signore autore di Tutte le cose o almeno rende semplicemente superflua tale affermazione”.

E’ evidente che, partendo da tali presupposti, l’uomo si identificherebbe con il suo corpo, il suo essere non sarebbe sostanzialmente diverso da quello dell’animale. Con la morte di una persona, finirebbe tutto. L’uomo nato dalla polvere finirebbe nella polvere. Ci si chiede: quale senso avrebbe dunque la vita?

Prendiamo invece in esame la concezione biblica dell’esistenza umana; l’uomo viene direttamente da Dio che crea dal nulla la sua anima a sua immagine e somiglianza, infondendola in un corpo destinato provvisoriamente a perire, ma predestinato alla gloria della risurrezione.
Ogni anima è creata direttamente da Dio per amore, in concomitanza con l’atto d’amore dei genitori. La persona umana che viene al mondo è una realtà che unisce in sè una componente spirituale e immortale di origine divina e una componente materiale di origine umana. Nell’essere umano esistono dunque due dimensioni: una spirituale e una materiale.
Incomincia a vivere nel momento in cui si forma l’embrione umano e cessa di vivere nel momento della morte, quando l’anima si separa dal corpo.
Proseguiamo con alcune importanti citazioni tratte dal Catechismo degli adulti:

– “L’uomo è quell’essere che sta in rapporto con Dio. Questo rapporto non si aggiunge esteriormente e come in secondo tempo: costituisce l’uomo in tutta la sua esistenza ed essenza. Significa che l’uomo è un essere relazionato con Dio nel modo più profondo. (…) Questo suo rapporto con Dio egli lo può dimenticare, rimuovere, travestire, ma non può toglierselo mai.”

“L’affermazione dell’uomo immagine di Dio ha importanti conseguenze pratiche (…) poichè sul volto di ogni uomo si riflette qualcosa della gloria di Dio, soprattutto la vita dell’uomo è sacra e inviolabile (Gn 9.6). Il quinto comandamento ha valore perchè Dio ha posto la sua mano su ogni uomo, specialmente su uomini inermi, piccoli, poveri, e perchè Dio solo e signore della vita e della morte.

“Inoltre, (e per lo stesso motivo) tutto ciò che è contro la vita stessa, come ogni specie di omicidio, genocidio, l’aborto, l’eutanasia e lo stesso suicidio volontario; tutto ciò che viola l’integrità della persona umana come le mutilazioni, le torture inflitte al corpo e alla mente, gli sforzi per violentare l’intimo dello spirito: tutto ciò che offende la dignità umana (…) tutte queste cose e altre simili sono certamente vergognose, e mentre guastano la civiltà umana, ancor più inquinano coloro che così si comportano, che non quelli che le subiscono; e ledono grandemente l’onore del Creatore” (GS, 27)..

Appare quindi evidente anche il motivo per cui “Dio vuole la creatura umana per se stessa”, come afferma Giovanni Paolo II:

Se dunque l’uomo ha natura divina, se non è certo un animale, se la sua vita non finisce quindi con la morte, perchè non riconoscere la sua innata dignità e, (piuttosto che considerarli non-persone) amare, aiutare e difendere i feti, gli infanti, i ritardati mentali e gli ammalati?

Come concepire l’idea di togliere sistematicamente la vita a coloro che sono in coma senza speranza, o praticare l’eutanasia o il suicidio?

Come si può manipolare con tanta leggerezza l’embrione, inizio di ogni vita umana, in nome del “progresso della ricerca e della scienza medica” oppure giustificandolo con “l’ansia di procreazione delle coppie in difficoltà?”.

In tutti i casi su elencati, l’uomo compie un enorme peccato di superbia, volendosi sostituire a Dio stesso nel compito di dare e togliere la vita alle creature.

Info su Giorgio

Sono un Infermiere, scrivo libri e da molti anni sono attivo nel volontariato pro life per quanto riguarda la difesa della vita dal concepimento al termine naturale. Sono presidente dell'associazione "Ora et Labora in difesa della vita"
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