Redditi on-line: stipendi e patrimoni da nababbi per i ministri del governo Monti

Redditi on-line: stipendi e patrimoni da nababbi per i ministri del governo Monti

Sono on-line da pochi giorni e il sito Internet del Governo è andato in tilt diverse volte per le eccessive richieste d’accesso: la pubblicazione dei redditi dei Ministri e dei Sottosegretari di governo ha scatenato la legittima curiosità degli italiani. Tra molte conferme e qualche curiosità, abbiamo scoperto che anche il governo dei professori é pieno di Paperon de’ Paperoni. Un’operazione trasparenza che era stata annunciata da mesi: la pubblicità di stipendi, patrimoni e incarichi professionali dei Ministri, è una novità di cui può fregiarsi il nostro Presidente a tempo determinato (non si offenderà, d’altronde, che monotonia il posto fisso!), il professor Mario Monti. A svettare tra i membri dell’esecutivo tecnico è una donna: si tratta del Guardasigilli Annamaria Severino. Se il nome vi dice poco, è la stessa che qualche settimana fa si lanciò in un coro a due voci con la collega Fornero sui giovani italiani “mammoni” (“Gli italiani sono fermi, come struttura mentale, al posto fisso, nella stessa città e magari accanto a mamma e papà“, aveva detto, salvo poi scusarsi per l’uscita infelice).
Ebbene la ministra ha guadagnato nel 2010 per la sua professione di avvocato 7.005.649 euro, di cui 4 milioni sono finiti in tasse allo Stato: nemmeno il tempo di comunicare i suoi dati, che già la Severino si è vista oggetto delle attenzioni della stampa, e nello specifico del Fatto quotidiano di Padellaro e Travaglio, che ha fatto le pulci alla sua imponente dichiarazione dei redditi. E scavando è saltata fuori “una splendida villa, tre piani con parco e piscina, immersa nel verde di una zona tra le più belle di Roma, poco distante dall’Appia Antica“, scrive Vittorio Malaguzzi, di cui però non v’è traccia nella scheda informativa pubblicata dal Governo. La Severino ha precisato in un’intervista a Repubblica che si tratta di un errore del suo commercialista e che ad ogni modo non prova alcun imbarazzo per il suo reddito astronomico “perché guadagnare non è un peccato se lo si fa lecitamente, producendo altra ricchezza e pagando le tasse“.

Praticamente doppiato dalla Severino è il super-ministro Corrado Passera, che si ferma, per così dire, ad un reddito dichiarato di 3,5 milioni nel 2011, cui si aggiunge un patrimonio in depositi bancari di 8,8 milioni derivanti alla vendita delle azioni di Banca Intesa (di cui era amministratore delegato fino allo scorso dicembre, ndr). E dal prossimo anno, col solo stipendio da Ministro, Passera percepirà “soltanto” 230 mila euro. I redditi degli altri componenti del Governo vanno dai 160 ai 2 milioni di euro circa: i più “poveri” tra questi super-ricchi sono il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca (160.484,00 euro di reddito dichiarato nel 2011) e il ministro della Cooperazione, Andrea Riccardi (106mila euro dalla pensione di professore universitario).

Il presidente del Consiglio Mario Monti ha dichiarato nel 2011 un reddito lordo di 1.515.744 euro: un bel gruzzolo per l’economista, che risulta in possesso di un appartamento a Milano e comproprietario di uno a Bruxelles, e di un patrimonio di 11 milioni e mezzo di euro in titoli bancari e conti correnti. Ma a fare notizia nei titoli dei Tg sono state le sue auto: niente bolidi per il senatore a vita, ma semplicemente una Lancia Dedra del 1995 e una Lancia Kappa del 1998. Insomma, più sobrio di così… E meno male che a farci sorridere ci pensa la satira: “Ma uno che guadagna milioni di euro – si è domandato Maurizio Crozza nell’ultima copertina di Ballarò – cosa vuoi che gliene freghi se la benzina va da 1,5 a 1,8? A naso, ha più il senso dei prezzi Paris Hilton!“.

Gli italiani sono fermi, come struttura mentale, al posto fisso, nella stessa città e magari accanto a mamma e papà

Di Claudia Gagliardi– 24 febbraio 2012

Info su Giorgio

Sono un Infermiere, scrivo libri e da molti anni sono attivo nel volontariato pro life per quanto riguarda la difesa della vita dal concepimento al termine naturale. Sono presidente dell'associazione "Ora et Labora in difesa della vita"
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